Leggere vuol dire...

Leggere, come io l'intendo, vuol dire profondamente pensare. [...] La ragione ed il vero sono quei tali conquistatori, che, per vincere e conquistare durevolmente, nessun'altra arme debbono adoperare, che le semplici parole. Perciò le religioni diverse, e la cieca obbedienza, si sono sempre insegnate coll'armi; ma la sana filosofia e i moderati governi, coi libri.
(V. Alfieri, "Del principe e delle lettere", 1786)

sabato 9 luglio 2016

La cena

HERMAN KOCH
La cena

La cena è la storia che potrebbe capitare a me, a te, caro lettore.

Due coppie apparentemente stabili e felici si incontrano in un lussuoso ristorante.                     Chiacchiere, banalità, il lavoro, i figli.
I figli. Appunto.
Herman Koch:  "Siamo tutti borghesi annoiati,  perciò diventiamo cattivi"Vite tranquille vengono sconvolte da un evento di incomprensibile, assurda violenza: al ritorno da una festa, due sedicenni - i figli delle due coppie a cena - ragazzi, cioè, di “buona famiglia”, ammazzano una clochard e le danno fuoco. Le immagini riprese dalla videocamera della cabina di un bancomat vengono trasmesse in TV e fanno il giro del web. Non teppisti che incendiano le macchine per far scattare una faida tra gruppi di etnie diverse. Soldi a sufficienza, genitori benestanti. Ragazzi come ne conosciamo tutti. Come nostro nipote. Come nostro figlio.
L’interrogativo è inquietante: che fare? Ancora più grave è la domanda: perché è accaduto?
L’azione efferata dei due sedicenni è la dimostrazione del fallimento della famiglia, della scuola, della società, vittime di  nichilismi irreparabili.

Herman Koch ci inchioda alla lettura, ci fa entrare nei meandri del senso di colpa come genitori, ci fa provare una forte sensazione di impotenza come insegnanti, di inadeguatezza come adulti incapaci di costituire modelli esemplari per i giovani che ci lanciano messaggi, ma noi, ormai, non siamo più in grado di decifrarli, travolti dall’ansia del lavoro, del successo, del denaro, dell’autoaffermazione. Non ascoltiamo, viviamo distrattamente le tappe della crescita dei nostri ragazzi cui diamo tutto, tranne ciò di cui hanno davvero bisogno: attenzione, considerazione, tempo. 
Sì, la quantità del nostro tempo. Non basta la qualità.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.