Leggere vuol dire...

Leggere, come io l'intendo, vuol dire profondamente pensare. [...] La ragione ed il vero sono quei tali conquistatori, che, per vincere e conquistare durevolmente, nessun'altra arme debbono adoperare, che le semplici parole. Perciò le religioni diverse, e la cieca obbedienza, si sono sempre insegnate coll'armi; ma la sana filosofia e i moderati governi, coi libri.
(V. Alfieri, "Del principe e delle lettere", 1786)

lunedì 25 marzo 2024

RICCARDO CHIABERGE - LA FORMULA DELLA LONGEVITÀ

                     SCHEDA DEL LIBRO 

LA FORMULA DELLA LONGEVITÀ


La formula della longevità testimonia il grande lavoro di studio e di ricerca condotto da Riccardo Chiaberge per ricostruire la biografia di uomini e donne che hanno rivoluzionato la storia e ci hanno allungato la vita con le loro scoperte. Il testo di R. Chiaberge racconta la storia delle grandi intuizioni e invenzioni, non solo per i loro esiti vantaggiosi, ma soprattutto per il fascino del loro “farsi”: l'autore le illustra infatti nel loro nascere a volte grazie all'impegno tenace dei ricercatori, più spesso per improvvise e geniali illuminazioni, oppure per colpi di fortuna, per semplice caso, lampi di serendipity.

R. Chiaberge non si sofferma solo sulle grandi scoperte scientifiche e mediche da parte di scienziati già noti, ma scrive anche di personalità meno conosciute che con la loro curiosità, con i loro ideali e con le loro lotte per una maggiore giustizia sociale, hanno contribuito a rendere la vita umana più degna.

Pertanto il genere biografico scelto da Chiaberge per la Formula della longevità, non è mai celebrazione agiografica, ma si configura piuttosto come l’accurata e piacevole ricostruzione di vite complicate, di personalità sfaccettate, affascinanti, a volte spregiudicate, ma sempre molto vicine al mondo dei lettori proprio per le umane debolezze che caratterizzano i loro comportamenti e che l'autore non omette di descrivere. Raccontare la vita di personaggi in certi casi persino sgradevoli, ma che in varia maniera con il loro genio e la loro passione, hanno contribuito alle grandi svolte della vicenda umana, è un modo originale e accattivante di interrogarsi sul senso della storia.

La conclusione cui l'autore giunge è molto propositiva. Sebbene oggi sia stretto tra rischi di guerre, pandemie e minacce nucleari, questo nostro Occidente ha però conosciuto anche secoli di  progresso grazie al quale abbiamo imparato che non si può vivere in un ambiente malato e in un mondo ingiusto. Le biografie che Chiaberge propone ai suoi lettori dimostrano che la salda unione tra scienza, giustizia e amore per l'umanità è la chiave di volta per un progresso orientato al bene.

Nella Formula della longevità si alternano ironia, umorismo e ricostruzione storica. Il sapiente gusto per il racconto e la vocazione narrativa di Chiaberge catturano i lettori, trasferendo su di loro l’entusiasmo dell'autore per le conquiste intellettuali, politiche, scientifiche.

Il messaggio finale che l'autore affida al suo libro - tra realistica consapevolezza dei pericoli del presente e ottimistica fiducia nel genere umano -  sembra ricalcare la nota esclamazione con cui il galileiano Sagredo sottolineava quanto sia grande l’acutezza dell’ingegno umano.

Infine con una riflessione che ricorda la sapienza senecana e la differenza che il filosofo di Cordova faceva tra il biologico diu esse e il prezioso diu vivere, Chiaberge citando una longeva donna e nota scienziata, Rita Levi Montalcini, sottolinea che è meglio aggiungere la vita ai giorni che i giorni alla vita. 


           L'AUTORE      

RICCARDO CHIABERGE ha diretto le pagine culturali del Corriere della Sera e del supplemento domenicale del Sole 24 Ore. Oggi collabora con Il fatto quotidiano.  È il biografo italiano di GUGLIELMO MARCONI.





Nella biografia dello scienziato curata da Chiaberge e intitolata 
Wireless. Scienza, amori e avventure di Guglielmo Marconi, scopriamo un Marconi non solo scienziato, ma anche uomo, figlio problematico, marito difficile, inguaribile tombeur de femmes (ebbe tra le sue amanti l’attrice Francesca Bertini), e  sostenitore del fascismo. 


Giornalista, saggista, ma anche autore di testi narrativi, Chiaberge nel romanzo Salvato dal nemico, rievoca il mistero di una strage nazista perpetrata in un villaggio del Piemonte contro 51 cittadini innocenti di cui solo uno fu salvato all’ultimo istante. Si tratta di una vicenda che mescola ricostruzione storica, sfumature noir e l’ansia - a tratti fenogliana - della “questione privata”, della ricerca della verità, perché l’uomo risparmiato dall’aguzzino nazista, è il padre del narratore.


INTERVISTA A R. CHIABERGE





mercoledì 20 marzo 2024

MARCELLO VENEZIANI – L’AMORE NECESSARIO

SCHEDA INFORMATIVA DEL LIBRO

L’amore necessario è il titolo del saggio che M. Veneziani dedica al tema dell’amore come energia universale e individuale. Edito da Marsilio nel 2023, il testo è strutturato come un percorso dantesco che delinea in nove gradi le varie sfaccettature dell’amore. Quello che Veneziani esamina non è un semplice sentimento, bensì una forza che ci unisce in legami di affetto, appartenenza, connessione, comunanza e reciprocità ma che il narcisismo, l’individualismo e l’egoismo, oggi così diffusi, hanno marginalizzato, al punto da trasformare il presente nel tempo del disamore, una  forma di nichilismo che trae origine dalla rottura delle relazioni umane e dal trionfo della solitudine del digitale.

Così l’EGO è diventato il solo centro d’interesse di una nuova umanità senza legami, persa nell’indifferenza e nell’anoressia sentimentale.

L’auspicio dell’autore è che si torni a un amore necessario, fondato sul carattere solido di legami (con gli altri, con il mondo, con la vita, con la realtà) che non si possano recidere né mettere in discussione: vincoli forti, capaci di attingere all'intensità del più infrangibile degli amori, quello materno.

Dopo aver liquidato convintamente l’amore libero, svincolato da impegni, Veneziani nota che è piuttosto sull’indissolubilità dei legami che si fonda la nostra libertà. Riferendosi al mondo antico, l'autore ricorda che Aristotele - più volte citato nel saggio - sottolinea come solo gli schiavi non abbiano legami: da tale condizione deriva infatti la loro sostituibilità. L’uomo libero invece, che perciò lo Stagirita definiva "animale sociale",  è colui che ha legami civili, politici e familiari. E nella struttura relazionale dell’essere umano si radica l’amore, osserva Veneziani.

L'amore necessario presenta un’attenta analisi delle varie forme d’amore (philia/amicizia, agape/amore spirituale, storghé/affetto naturale della consanguineità, thelema/ dedizione ai progetti) e risale alle sue più antiche definizioni: citando Platone, Veneziani scrive che Amore è figlio di Poros e Penia, ricchezza e povertà; è, quindi, contemporaneamente, bisogno di dare e di ricevere; è apertura all’Altro, e nel suo grado più elementare - l’amore di coppia - non è mai possesso, consiste piuttosto nel com-baciare, nel comprendersi e nell’accettarsi reciprocamente, senza però rinunciare a migliorarsi.

Nella postilla finale – un’appendice dedicata al postumanesimo caratterizzato dal dominio incontrastato dell’Intelligenza Artificiale - Veneziani mette in guardia i suoi lettori dalle derive del prometeismo contemporaneo colpevole di sostituire l’umano con il digitale, il reale con il virtuale: si assiste così, simultaneamente, da un lato al trionfo dell’Intelligenza Artificiale e dall’altro all’arretramento dell’Intelligenza naturale, della sensibilità culturale, la sola forza che invece è in  grado di contenere gli effetti di una tecnologia sganciata da ogni freno e faustianamente spinta al di là di ogni limite.

Tuttavia, conclude l’autore, c’è qualcosa di umano che nessuna macchina riuscirà mai a fare: amare. L’amore presuppone il cuore, il desiderio, lo scopo: fattori insostituibili che l’IA non possiede.

Infine, conclude M. Veneziani, per alimentare l’amore occorre più sapere umanistico. Solo così si realizzerà l'unico obiettivo che vale la pena raggiungere: restare umani.