È cominciato tutto per caso. Una cara amica mi ha parlato di alcuni gruppi organizzati dalla Biblioteca di Foggia. Ho cominciato a frequentarli per curiosità, pensando che in fondo per il mio lavoro sarebbe stato utile: insegno Lettere e certamente approfondire temi letterari non avrebbe potuto che farmi crescere culturalmente.
Poi la curiosità è
diventata interesse non solo per le letture condivise con i membri dei gruppi,
ma in particolare per le discussioni e le riflessioni che i libri e le poesie
hanno la capacità di stimolare.
Ora attendo con desiderio
crescente ogni nuovo appuntamento, che si conferma immancabilmente come un
momento di riappropriazione di me stessa. Un momento irrinunciabile.
Ciò che mi attrae di
tutte le riunioni è senza dubbio il piacere di ascoltare varie interpretazioni di
libri classici e contemporanei, per scoprire che il mio punto di vista è solo
una piccolissima parte del mare magnum delle innumerevoli possibilità di lettura e
sfumature di senso che ogni libro porta con sé. Ma c'è di più.
La conversazione
letteraria è solo il punto di partenza. Ad ogni incontro il testo diventa molto
altro, si trasforma in occasione per restituire valore alla dimensione
interiore, alla preziosa “lentezza” della riflessione, allo scambio di idee. È
in gioco continuamente l’arricchimento reciproco, non solo dal punto di vista
culturale, ma soprattutto sotto il profilo umano: incontrarsi per parlare di ciò che
la letteratura ci dice, significa restituire alla parola la sua funzione
fondamentale – oggi troppo facilmente calpestata - cioè quella di costruire
possibilità di intesa, convergenza, confronto, piacere nel dire e nell’ascoltare.
Gli incontri letterari promossi
dalla Magna Capitana sono, dal mio punto di vista, spazi
vitali che dobbiamo impegnarci a tutelare dal quotidiano vortice di una
vita sempre più soffocata a causa di impegni a cui bisogna avere il coraggio di
opporre una piccola ma valida resistenza, in nome di scelte che corrispondano
alle nostre autentiche passioni.
Riunirsi nei gruppi di
lettura vuol dire, dunque, trascorrere momenti di vita significativa, di
cui conservo tracce, appunti e considerazioni: un piccolo archivio personale.
Forse chiamarli “gruppi di lettura” è restrittivo: si tratta di veri e propri circoli attivi di creatività ermeneutica in cui l’esperienza del testo letterario avviene in modo svincolato dalle incrostazioni della critica ufficiale e accademica, che pure talvolta può costituire un iniziale riferimento.
Le letture nei gruppi della
Biblioteca di Foggia hanno la forza della libertà.