SCHEDA INFORMATIVA DEL LIBRO
L’amore necessario è il titolo del saggio che M. Veneziani dedica al tema dell’amore come energia universale e individuale. Edito da Marsilio nel 2023, il testo è strutturato come un percorso dantesco che delinea in nove gradi le varie sfaccettature dell’amore. Quello che Veneziani esamina non è un semplice sentimento, bensì una forza che ci unisce in legami di affetto, appartenenza, connessione, comunanza e reciprocità ma che il narcisismo, l’individualismo e l’egoismo, oggi così diffusi, hanno marginalizzato, al punto da trasformare il presente nel tempo del disamore, una forma di nichilismo che trae origine dalla rottura delle relazioni umane e dal trionfo della solitudine del digitale.
Così l’EGO è diventato il solo centro d’interesse di una nuova umanità senza legami, persa nell’indifferenza e nell’anoressia sentimentale.
L’auspicio
dell’autore è che si torni a un amore necessario, fondato sul carattere solido
di legami (con gli altri, con il mondo, con la vita, con la realtà) che non si possano
recidere né mettere in discussione: vincoli forti, capaci di attingere all'intensità del più infrangibile degli amori, quello materno.
Dopo
aver liquidato convintamente l’amore libero, svincolato da impegni, Veneziani nota che è piuttosto
sull’indissolubilità dei legami che si fonda la nostra libertà. Riferendosi al mondo
antico, l'autore ricorda che Aristotele - più volte citato nel saggio - sottolinea come solo gli schiavi non abbiano legami: da tale condizione deriva infatti la loro sostituibilità. L’uomo libero invece, che perciò lo Stagirita definiva "animale sociale", è colui che ha legami civili, politici e familiari. E nella struttura
relazionale dell’essere umano si radica l’amore, osserva Veneziani.
L'amore necessario presenta un’attenta analisi delle varie forme d’amore (philia/amicizia,
agape/amore spirituale, storghé/affetto naturale della
consanguineità, thelema/ dedizione ai progetti) e risale alle sue più
antiche definizioni: citando Platone, Veneziani scrive che Amore è figlio di Poros e Penia,
ricchezza e povertà; è, quindi, contemporaneamente, bisogno di dare e di ricevere; è
apertura all’Altro, e nel suo grado più elementare - l’amore di coppia - non è
mai possesso, consiste piuttosto nel com-baciare, nel comprendersi e nell’accettarsi
reciprocamente, senza però rinunciare a migliorarsi.
Nella
postilla finale – un’appendice dedicata al postumanesimo caratterizzato dal
dominio incontrastato dell’Intelligenza Artificiale - Veneziani mette in guardia i suoi lettori
dalle derive del prometeismo contemporaneo colpevole di sostituire l’umano con
il digitale, il reale con il virtuale: si assiste così, simultaneamente, da un
lato al trionfo dell’Intelligenza Artificiale e dall’altro all’arretramento
dell’Intelligenza naturale, della sensibilità culturale, la sola forza che
invece è in grado di contenere gli
effetti di una tecnologia sganciata da ogni freno e faustianamente spinta al di
là di ogni limite.
Tuttavia,
conclude l’autore, c’è qualcosa di umano che nessuna macchina riuscirà mai a
fare: amare. L’amore presuppone il cuore, il desiderio, lo scopo: fattori
insostituibili che l’IA non possiede.
Infine, conclude M. Veneziani, per alimentare l’amore occorre più sapere umanistico. Solo così si realizzerà l'unico obiettivo che vale la pena raggiungere: restare umani.
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